top of page

ADOQUINES

2011 Berlin-2017Melbourne

ADOQUINES-Frankston Art Centre, Victoria, Australia 2017

“Adoquines di Laura Cionci è un progetto di performance, fotografia e videoinstallazione che investiga le dinamiche espressive del corpo e le sue qualità comunicazionali e d’interazione dentro lo spazio pubblico. Un complesso linguistico che, analizzando nuove strategie di presentazione e di rappresentazione del corpo, lo individua come soggetto semanticamente non chiuso.  Ma aperto. Libero strumento d’indagine e di analisi della contemporaneità.


 

Adoquines, sovrapponendo codici linguistici diversi, street parade nei parchi di Berlino e installazioni video e stampe fotografiche dentro lo spazio di 91mQ, contribuisce a delineare una precisa architettura di relazioni e di senso fra i diversi apparati culturali di riferimento. Cultura e tradizioni popolari e codici artistici della post-modernità, si ricompongono, così, per aprire nuove ipotesi interpretative sulle relazioni del corpo dentro lo spazio pubblico.


 

Codice di riferimento dell’intera operazione è la Murga. Una forma di teatro, di danza e di musica popolare, di strada, sviluppatasi nel XX sec. in Uruguay e in Argentina. Un esorcismo pubblico che nasce dentro la sua decisa qualità musicale percussiva. Trance estatica, figlia diretta dei processi sincretici e d’imitazione reciproca delle forme musicali di origine africane, uruguaiane ed europee.


 

Un’eversione coloratissima che, adottando la modalità carnascialesca di sospensione e di dislocazione alterata del corpo nello spazio, produce una deriva di significato dentro la percezione. Disegnando una nuova traiettoria ermeneutica di funzionamento dello spazio pubblico. Celebrata in una parade nomadica dentro la città di Berlino e all’interno degli spazi di 91mQ art project space.”

 

Fabio Campagna

 

 

Adoquines by Italian artist Laura Cionci is an articulated discourse that investigates the dynamics of the body and its wide possibilities of communication and interferences within public space. Outdoor performances and video and photographic instalments will converge in order to create a different access to the dense con. text we are living in. Opening up new strategies of presentation and of representation of the body. As a non - codified physicality.

 

Besides Adoquines, bringing together public parade in the streets of Berlin and installations in a gallery, contributes to analize the connections between different cultural systems: street culture, popular traditions and the codified languages of post modern artistic expression. Producing a multiple sight upon the over analysed topics of body and space. And advancing the process of recombining the usual interrelation between them.

 

Main code, source and core of this operation, is the Murga. Which is a form of popular musical theatre, performed in Uruguay and in Argentina during the Carnival season. A public exorcism, driven by an intense percussive approach, that originated in XX sec b.C. by interposing western forms of popular culture, between African and Uruguayan musical tradition.

A bright subversion which, adopting the carnival modality of suspension and altered displacement of bodies within public spaces, produces a derive of content in the viewer’s perspective. A swift, enriched by all the significant implications underlayed in the further exposition of the murga parade, within 91mQ white box space.

 

Where, by the afternoon of the 6Th of June, the day of the opening, the roman murga, composed by twenty italian dancers and musicians, headed by Laura Cionci, will arrive from the nearest park. Connecting two diverse qualities of public spaces: the park, as recreational and socialized naturalistic platform, and 91mQ gallery, as a semiotic laboratory. The viewers, then, will react, first, with the murga show in the open air parade and then in 91mQ within the video and photographic installations.

A double exposure. A multiple interaction.

 

The videos will present dancing shadows on the walls. Letting the people interfere with them. Instead the pictures, representing the particular coloured murga hats, and being printed on reflected gold laminate paper, allow the viewer to interfere directly with them. Reflection that will produce new portraits.

 

Adoquines - from ad-dukkân, an Arabic word for cut square stones – presents itself as new bricks to construct different identities. A new matrix for decoding and eventually modifying the usual understanding of the public space’s functioning.

A new configuration and a different trajectory. Celebrated in a nomadic city parade.

 

Critical text: Fabio Campagna 

Il progetto ADOQUINES nella collezione permanente del MUSPAC

http://www.museomuspac.com/collezione/Cionci%20Laura/Cionci_Laura.html

 

Il Progetto.

 

La performance: 

la murga si esibisce come nel suo stile, percorrendo le strade della città e coinvolgendo con la musica, il ballo e il canto i passanti, creando un effetto trainante che trasporta le persone verso il fulcro della performance (essendo itinerante) verso l’esposizione.
La prima fase performativa si conclude all’entrata dello spazio che ospita la video istallazione sonora.

La mostra:

all’interno dello spazio sono proiettate sulle 4 pareti 4 video che rappresentano le ombre dei murgueri ballerini. Il pubblico entrando, è automaticamente parte del gruppo: passando davanti al proiettore si crea sul muro l’ombra del soggetto che è parte integrante con le ombre creando cosi un coinvolgimento del fruitore all’interno della danza. Sul pavimento, ai bordi dei muri proiettati paiettes e purpurina dorata per richiamare l’appariscenza dei vestiti e del trucco ma anche delle foto dei cappelli che fanno parte della mostra, creano un gioco di luci grazie alla proiezione.

L’audio della banda della murga accompagna i passi delle ombre ed invita il pubblico a ballare insieme ad esse.

In un secondo spazio, l’esposizione prosegue con le immagini su fogli d’oro riflettenti, dei cappelli dei murgueri.(nelle immagini del 3D si ripete un prototipo: il materiale non è stato ancora stampato tutto)

In questo caso della murga "Los Adoquines"(ce n'è uno come esempio nel 3D)il cappello è un elemento di rappresentanza della personalità di ogni murguero che si costruisce il proprio e nel tempo lo arricchisce di elementi-ricordo. Ognuno con le proprie caratteristiche evidenzierà l'energia murguera e il personaggio; mettendosi di fronte alla foto “riflettente”, lo spettatore si cala nei panni del murguero.

L’oro scelto sta a significare l’importanza per la murga dell’arricchimento nel vestito e nel trucco di elementi brillanti e quindi molto appariscenti.

 

COS’E' LA MURGA PORTENA:


La Murga Porteña è un fenomeno del Carnevale di Buenos Aires. E' stata portata in Argentina dagli schiavi africani nel periodo coloniale, ma le sue origini precise sono difficili da stabilire data la sua nascita migrante.

Si sa che durante la dittatura militare in Argentina le Murgue furono bandite essendo queste nate come strumento di ribellione alla schiavitù e ai soprusi dei potenti. 
Passata la dittatura, la Murga potè tornare ad esprimersi anche grazie all'opera di un personaggio come Coco Romero che insegnò e diffuse di nuovo quest'arte di strada, dando il via alla rinascita di decine di “cursos” di Murga e ristabilendone il fenomeno in larga scala come era stato, sicuramente in maniera differente, alla sua presunta nascita.
Nonostante il tentativo di tarparle le ali, la Murga dimostrò ancora una volta il suo potere di comunicazione e rinascita.
Questo più o meno è quello che è successo in Argentina.

In Italia, circa una decina di anni fa, un gruppo di italo-argentini creò la prima Murga italiana, proprio a Roma: La Sin Permiso. Fu una parte di loro ad insegnarla ad altri creando la MalaMurga che per sette anni circa è stata l'unica Murga italiana. Dopodiché la necessità della Murga stessa di essere un fenomeno sociale e la capacità di chi la praticava di capirne il vero significato di espandersi e di essere un mezzo per tutti, ha fatto si che si formassero naturalmente altre murghe, insomma che il "verbo" fosse tramandato e condiviso.


-COME FUNZIONA IN ITALIA SUL MODELLO PORTEÑO- 

Una Murga è composta da musicisti e ballerini e ogni Murga ha il proprio nome, i propri colori, i propri passi e la propria musica, alla creazione dei quali partecipano tutti gli elementi della Murga.
Scimmiottando gli abiti dei "padroni" i Murgueri sono vestiti con levita di raso e cilindro, perchè la natura stessa della Murga è la satira al potere. I ballerini mostrano le mani durante tutto il tempo che eseguono i passi e per renderle ancora più visibili portano guanti bianchi. Questo mostrare le mani e ballare a corpo libero rappresenta il bisogno di libertà, espresso anche dai musicisti che portano gli strumenti legati al corpo in modo da poter sfilare e suonare allo stesso momento. 
Gli strumenti principali sono tre: il BOMBO, una grancassa con PIATTINO; il SURDO, un tamburo che produce suoni bassi e il RULLANTE che produce suoni alti e metallici. Inoltre c'è il REPIQUE che emette suoni alti, abbellendo ulteriormente l'effetto stupefacente della musica murguera. 
La Murga permette a coloro che suonano e ballano di liberarsi e comunicare a tutti e per tutti il bisogno di essere svincolati dalle catene e seguire il cuore.
C'è un momento in particolare nella "struttura" murguera, la MATANZA, in cui i ballerini si mettono in cerchio, la musica cambia in modo evidente e si entra in RUMBA. Solitamente a coppie, i ballerini entrano nel cerchio e simulano prima la costrizione delle catene, poi la musica sale di ritmo e di intensità fino ad arrivare ai TRE SALTI, momento in cui i ballerini possono finalmente liberarsi. In questo passaggio particolare, secondo gli argentini, il Dio Momo si rincarna nel ballerino che entra quasi in uno stato di trans: è in quel momento che la matanza si è espressa. Letteralmente infatti "matanza" significa "uccisione", poichè in quel momento si distruggono le catene e si rinasce liberi: il messaggio della Murga arriva nella maniera più evidente e dirompente. 

Dopo un anno che la Murga fa parte della nostra vita possiamo confermarne totalmente il suo effettopotente e universale. Infatti non solo permette spesso a chi la pratica di comunicare con efficacia, dati i suoi alti valori sociali, ma è anche uno strumento accessibile a tutti che permette anche a chi non ha i mezzi di portare avanti un progetto socio-culturale comune, mettendo in gioco le proprie capacità. Spesso l'Arte infatti salva chi si lascia schiacciare dal contesto in cui vive e aiuta a provare a prendere la vita come continua ricerca di libertà e cambiamento reali.

 

ADOQUINES-Frankston Art Centre, Victoria, Australia 2017

bottom of page